Si intitola La maledizione del nome, (ed. Castelvecchi) il nuovo thriller della nostra Elena Torre, che torna in libreria dopo una pausa di quattro anni. Sentiamo di cosa parla e perché leggerlo!

Si intitola La maledizione del nome, (ed. Castelvecchi) il nuovo thriller della nostra Elena Torre, che torna in libreria dopo una pausa di quattro anni. Sentiamo di cosa parla e perché leggerlo!
Si chiama ‘Donna Sapiens. Il maschio è una specie animale o una specie di animale?’ il nuovo libro di Giobbe Covatta e di sua moglie, la sceneggiatrice Paola Catella, un racconto “politicamente scorretto” per argomentare la superiorità dell’essere femminile. Ne parliamo nella rubrica curata da Elena Torre.
L’imponente guerriero di Capestrano, conservato nello splendido Museo archeologico di Chieti, è la testimonianza più suggestiva di un passato ancora molto misterioso. Insieme a Letizia Triches raccontiamo una Italia fantastica e ricca di arte e storia.
Ultimo appuntamento con Elena Torre e i libri consigliati per le vacanze e non solo. Oggi un capolavoro vero: La straordinaria invenzione di Hugo Cabret di Brian Selznick.
La nostra Elena Torre oggi ci porta Paola Catella e Giobbe Covatta, in un collegamento davvero speciale in Estatissima, per presentare il libro “Celestino” ed. Gruppo Abele.
Il Libro
«Da che mondo è mondo non s’è mai visto un bambino blu». Non c’è strada, cortile e paese in cui Celestino non senta puntualmente ripetere questa frase. Lui è blu dalla testa ai piedi, lo è sempre stato e non è certo colpa sua se è nato così. Ma a nessuno piace un bambino blu…
Nel tentativo di farsi accettare Celestino intraprende un lungo viaggio durante il quale incontra molti buffi personaggi: un Intelligentone che non sa nulla, un Signorcapo prepotente, un dottore che si sente superiore a tutti, gli abitanti di un paese che parlano solo per proverbi, una volpe sciocca e tanti altri, ognuno col suo assurdo consiglio su come diventare uguale agli altri.
Quando finalmente Celestino arriva alla fine del suo viaggio e sembra che debba vivere per sempre felice e contento, la favola stupisce ancora, con un finale imprevedibile.
Un racconto moderno e molto attuale, per parlare di diversità in maniera divertente e poetica.
Nuovo appuntamento con gli scrittori e i libri consigliati da Elena Torre in Estatissima. Oggi raccontiamo “L’uomo senza inverno” (ed. Piemme) di Luigi La Rosa, che è intervenuto ai nostri microfoni.
Il Libro
Prima di chiedersi chi fosse quel tipo, prima d’interrogarsi sull’odore del suo respiro, prima ancora di scoprire di desiderare le sue carezze, Gustave Caillebotte si domandò come sarebbe stato dipingerlo.
Parigi, 1863. Gustave Caillebotte è ancora un ragazzo quando, nel salotto della ricca casa di famiglia, sente parlare, con toni di ferma condanna, dell’esposizione dei pittori Refusés e in particolar modo dell’opera di un certo Édouard Manet.
La visione di quel quadro, Le déjeuner sur l‘herbe, al quale si avvicina di nascosto e mosso da un’oscura fame, segna il nascere della passione contrastata che brucerà dentro fino a divorargli l’anima, pervadendo i giorni della sua breve esistenza.
Gustave disubbidisce alle direttive paterne, animato dal desiderio di imparare a dipingere e far suoi quei tratti così inusuali, così nuovi, esperimenti di colore che sono autentici oltraggi alla tradizione e che indicano l’origine di una rivolta: il movimento che qualcuno definirà “Impressionismo”. Una simile passione, agli occhi del padre Martial, uomo severo ma non privo di curiosità, non può che essere un passatempo. Per la madre Céleste, creatura travagliata e complessa, qualcosa di inadatto a un uomo.
Il conflitto tra la sensibilità intima del pittore e il ruolo che la società borghese dell’epoca impone attraverserà come un frastagliato filo rosso l’intera vita del giovane Caillebotte, nutrendo la sua arte e l’amore per i corpi maschili, oggetto di molte delle sue tele più belle.
Questo dissidio tra i propri desideri segreti e le costrizioni esterne si insinua in ogni pennellata, rendendo i suoi lavori intensi e modernissimi. Ma la parabola di Gustave Caillebotte racchiude molto di più: oltre a progettare velieri fu uno dei più importanti collezionisti del suo tempo, il mecenate generoso di artisti immensi come Monet, Renoir, Degas, Morisot e parecchi altri, che devono a lui più di quanto la cultura ufficiale abbia tramandato. Ed è qui, nelle bellissime pagine di Luigi La Rosa, che vediamo scorrere la sua storia, un’epica sofferta e toccante che è già un romanzo.
Un bel libro da portare in vacanza? Ci pensa Elena Torre a consigliare quello giusto per le vostre letture. Iniziamo con “Momenti di essere” di Virginia Wolf.
Il Libro
“Momenti di essere” raccoglie una serie di scritti a carattere autobiografico, che toccano vari momenti della vita della scrittice. Così Virginia Woolf ci lascia dei ritratti indimenticabili del padre, un eminente studioso vittoriano, della madre, una figura dolcissima e forte, del gruppo di scrittori e artisti che si raccoglievano intorno a lei nell’ormai leggendario quartiere londinese di Bloomsbury.
Luciano Simonelli torna in Estatissima a suggerire una serie di letture davvero interessanti di Marisa Vidulli. Uomini: Istruzioni per l’uso, Come affrontare il Pianeta Donna e uscirne alla grande e Pillole Anti Stress.
Oggi Luca Saita, psicologo e psicoterapeuta ci parla del libro di Alejandro Jodorowsky: Psicomagia.
Il Libro
Come invertire la rotta delle nostre paure, sciogliere i nodi del malessere, sfondare i muri dell’incubo? Agendo, risponde Alejandrò Jodorowsky. Compiendo un atto paradossale che scuota l’immobilità patologica di cui siamo prigionieri. Un atto dettato dalla voce dell’inconscio e tradotto nella surreale poesia di una quotidianità trasgressiva e onirica.
Jodorowsky ascolta, interroga, esplora il labirinto emotivo dei suoi interlocutori e pazienti. Senza interpretare. Senza forzare i significati. Come un regista abituato alle meraviglie e allo stupore del teatro, raccoglie dai gesti sospesi quello che può riavviare l’azione, riaccendere le luci della scena.
Prese le distanze dalla sicumera scientifica della psicanalisi, Jodorowsky propone il semplice abbandono all”‘atto psicomagico”, la confidenza tra la profondità dell’esperienza e la complice, quasi omeopatica, adesione alle forme del proprio male. Guarire è, in questa “terapia panica”, una parola stonata. Imparare a essere felici, no.
La Cucina Grisaldi Del Taja: Da un prezioso manoscritto 492 Nobili ricette di fine ‘800 tutte da riscoprire e da gustare. Un ebook storico tutto da leggere. Ci racconta tutto Luciano Simonelli.
Il Libro
La storia di una nobile famiglia può passare anche attraverso la Cucina e così il ritrovamento di un manoscritto su cui i vari cuochi della Casa Grisaldi Del Taja avevano annotato negli anni le ricette di tanti e gustosi manicaretti ha un valore sia storico che gastronomico. È innanzitutto per il conte Giulio Guarini di Castelfalcino Grisaldi Del Taja – che dopo il ritrovamento del documento fra le carte di famiglia ne ha pazientemente curato la trascrizione – l’occasione per regalarci, attraverso una serie di coinvolgenti flash narrativi, immagini di vita di un Casato che un tempo disponeva di vaste proprietà fra Siena, Buonconvento, San Felice in Chianti. Immagini che sono la migliore introduzione al grande Viaggio Gastronomico offerto dalle 492 ricette di fine ‘800 annotate nel manoscritto tutte da riscoprire e gustare. Quasi un nuovo Artusi. Una lettura che ingolosirà certamente chi ha da tempo la passione per la cucina: ritroverà nello stile, talvolta frettoloso con qualche sgrammaticatura (rigorosamente rispettata nella trascrizione) lo “spirito” di chi opera con sicurezza fra i fornelli e più che di tradizionali ricette dettagliate ha bisogno di rammentare procedimenti “segreti” già sperimentati con successo. Ma la lettura è altrettanto appassionante per chi si è accostato recentemente ai fornelli: consente loro di andare molto oltre ingredienti e procedure, di avere la consapevolezza di cucinare accanto a maestri della tradizione gastronomica italiana. Buona Lettura e Buon Appetito!