Ultimo appuntamento con Elena Torre e i libri consigliati per le vacanze e non solo. Oggi un capolavoro vero: La straordinaria invenzione di Hugo Cabret di Brian Selznick.

Ultimo appuntamento con Elena Torre e i libri consigliati per le vacanze e non solo. Oggi un capolavoro vero: La straordinaria invenzione di Hugo Cabret di Brian Selznick.
Donne controcorrente: questo è Morgana, il libro scritto da Chiara Tagliaferri e Michela Murgia, edito da Mondadori. Ce lo racconta, come sempre, la nostra Elena Torre.
Il Libro
Nel ciclo arturiano Morgana è la sorella potente e pericolosa del ben più rassicurante re dalla spada magica. Ed è la madrina d’eccezione delle donne raccontate in questo libro, che non è un catalogo di donne esemplari; al contrario, le protagoniste sono streghe per le donne stesse, irriducibili anche agli schemi della donna emancipata e femminista che oggi, in piena affermazione del pink power, nessuno ha in fondo più timore a raccontare.
Il nemico simbolico di questa antologia è la “sindrome di Ginger Rogers”, l’idea – sofisticatamente misogina – che le donne siano migliori in quanto tali e dunque, per stare sullo stesso palcoscenico degli uomini, debbano sapere fare tutto quello che fanno loro, ma all’indietro e sui tacchi a spillo. In una narrazione simile non c’è posto per la dimensione oscura, aggressiva, vendicativa, caotica ed egoistica che invece appartiene alle donne tanto quanto agli uomini.
Le Morgane di questo libro sono efficaci ciascuna a suo modo nello smontare il pregiudizio della natura gentile e sacrificale del femminile. Le loro storie sono educative, non edificanti, disegnano parabole individuali più che percorsi collettivi, ma finiscono paradossalmente per spostare i margini del possibile anche per tutte le altre donne.
Nelle pagine di questo libro è nascosta silenziosamente una speranza: ogni volta che la società ridefinisce i termini della libertà femminile, arriva una Morgana a spostarli ancora e ancora, finché il confine e l’orizzonte non saranno diventati la stessa cosa.
Francesco Pacifico ci racconta come e perché, nonostante quello che si possa pensare, Virginia Woolf è (anche) una scrittrice da uomini. La nostra Elena Torre torna, come tutte le settimane, a proporre un libro davvero da leggere. “Io e Clarissa Dalloway” è il titolo di oggi.
Il Libro
Essere un giovane uomo sensibile cresciuto leggendo Stendhal ti rende un corteggiatore napoleonico, uno che dopo un sì cerca un altro sì, e poi ancora un altro, in una sorta di karma dell’assertività che – in fondo, ma pure in principio, come teorizza Francesco Pacifico – impedisce di avere una relazione. Un karma dell’assertività che impedisce di capire i no che di tanto in tanto tutti riceviamo nella vita. Leggendo La signora Dalloway, invece, si capisce come è possibile corteggiare una donna senza assediarla, e quanto si possa sinceramente ascoltare, senza fingere, e anche perché quei fiori che Clarissa Dalloway dice di voler comprare sono il simbolo, forse l’unico simbolo, della celebrazione della vita.
Appuntamento con le letture consigliate dalla nostra Elena Torre. Oggi presentiamo un libro di racconti che parlano di speranza e ottimismo dal titolo “Andrà tutto bene, gli scrittori al tempo della quarantena” (ed. Garzanti).
Il Libro
Oggi la paura ha un nuovo nome: Covid-19. Per sconfiggerlo, l’unica strada è rimanere a casa. Tra le quattro mura che ci hanno sempre protetto e che ora, però, sono diventate confini invalicabili. Sono diventate quasi un nemico. E invece, giorno dopo giorno, chi da sempre lavora con le parole ha scoperto che le stanze, le finestre, anche gli angoli più remoti di casa sono ali verso il mondo. Ognuno di loro ha così scelto il modo per dare vita a questa magia. Dalle loro case, ventisei scrittori tra i più importanti del panorama italiano hanno dato un senso a questi giorni scegliendo di fronteggiare l’emergenza anche con le armi della letteratura. Per portare la loro quotidianità ai lettori che li amano. E hanno deciso di farlo insieme alla casa editrice Garzanti, devolvendo tutto il ricavato all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo. C’è chi ha voluto parlare delle sue giornate, delle routine consolidate, delle novità che strappano un sorriso. Delle lacrime che non si riescono a fermare ma anche della forza della natura che scioglie il nodo in gola. Di convivenze forzate, come di distanze dalle persone care che sembrano insormontabili. C’è chi racconta di vicini sconosciuti che non lo sono più e del lavoro che cambia nei suoi strumenti ma non nella sua sostanza. Alcuni ammettono l’errore di aver pensato che non poteva essere tutto vero o danno voce agli animali che invece sono felici che sia tutto vero. Altri affidano le riflessioni su questi strani giorni alla voce dei personaggi amatissimi che hanno creato. Tutti sono sicuri che usciremo più consapevoli di quello che è davvero importante e che ci incontreremo, ci abbracceremo e passeggeremo presto tutti insieme. Sono sicuri che la solidarietà sarà il valore che porteremo con noi senza poterne più fare a meno. Tutti loro sono convinti che le parole, i libri, le storie, uniscono. Creano vincoli invisibili che spezzano ogni barriera. Mentre leggiamo non siamo mai soli. E siamo forti. E tutto appare come sarà. Perché andrà tutto bene.
Gladis Alicia Pereyra è una fine scrittrice che ha all’attivo molti bei romanzi. La nostra Elena Torre ci presenta la sua ultima fatica letteraria dal titolo “Camilla” un romanzo avvincente e pieno di spunti di riflessione.
Il Libro lo trovate in vendita qui: https://associazioneclaramaffei.org/libreria/
Di cosa parla?
Camilla è una pittrice di grande talento ignota a galleristi e collezionisti. Vive ritirata in un grande appartamento, dedita interamente alla sua arte. É single, non ha tempo per l’amore, tuttavia, l’amore arriverà lo stesso.
Una mattina scopre il furto di uno dei suoi quadri: una donna con le ali da farfalla. La porta d’ingresso non è stata forzata.
Alcuni giorni dopo, nota sul terrazzo una rosa che è sicura di non aver comprato. Con crescente inquietudine intuisce che il furto del quadro e l’apparizione della rosa sono collegati, e non si sbaglia. Qualcuno entra liberamente in casa sua, qualcuno che ha le chiavi e non riesce a immaginare chi possa essere. É l’inizio dell’incubo.
Le visite si susseguono; lo sconosciuto non ruba più, all’inizio lascia piccoli doni, per passare inseguito alle minacce e alla violenza.
La vita di Camilla viene sconvolta, ma lei sorda alle esortazioni di genitori e amici, rifiuta di lasciare l’appartamento. Sfida il suo stalker e, ben consapevole del rischio che corre, gli si oppone con fermezza fino alle ultime conseguenze.
La difficile situazione non le impedirà di continuare a dipingere le sue donne farfalla che finiranno per svelarle insospettati aspetti di se stessa.
L’autrice ha voluto raccontare un femminile forte, disposto a difendersi, che non accetta il ruolo della vittima che ritiene indegno, perché non esiste carnefice senza che qualcuno assuma il ruolo della vittima.
Torna Elena Torre con i libri consigliati da portare in vacanza con noi. Oggi in Estatissima interviene in esclusiva anche Paola Giovetti che presenta il suo “Donne di Potere” (edizioni mediterranee).
Il Libro
Figure femminili diverse tra loro, ma tutte Donne di Potere, come le racconta Paola Giovetti nel suo libro. Nobili, regine, imperatrici. Prime donne in politica, letterate, scienziate. Intelligenti, colte, ricche di fascino, libere, talora spregiudicate. Tutte hanno avuto posizioni di potere per nascita, per matrimonio, per merito o attraverso gli uomini che le hanno amate.
Vite complicate, le loro, dense di avventure, amori, studi, frequentazioni ad alto livello, intrighi, sofferenze, tragedie, oltre che di onori, soddisfazioni, lusso e piaceri. Vite vissute sempre con determinazione e coraggio, a volte con disperazione, senza cedere mai di un passo.
Le “donne di potere”qui presentate sono protagoniste della grande Storia, così che leggendo questo libro – impostato cronologicamente dal Quattrocento alla fine del Novecento – si ripercorrono vicende storiche, politiche, sociali, culturali e artistiche di primaria importanza, italiane e internazionali, e si ha modo di riflettere sulle troppo spesso inascoltate lezioni che la Storia ci offre.
Donne amate, odiate, ammirate, invidiate, temute, criticate, imitate: una galleria di personaggi straordinari – come non ne nascono più – raccontati con stile scorrevole, godibile e con ricchezza di notizie e aneddoti.
Elena Torre ci porta un nuovo consiglio di lettura: “Rosamund” di Rebecca West. Un libro da non perdere per questa Estate 2020.
Il Libro
Mentre lo scintillio degli anni Venti cede il posto alla Grande Depressione, Mary e Rose sono ormai due pianiste famose. Girano l’America soggiornando negli alberghi più esclusivi e vengono accolte come star alle feste d’élite, dove lo champagne scorre a fiumi e gli invitati sono ricchi, affascinanti e privilegiati. Di pari passo al lusso e al successo, si trovano però ad affrontare una società crudele e la volgarità di chi si finge amante della musica senza realmente comprenderla. Ma soprattutto le due gemelle non riescono a colmare il divario tra presente e passato e a intessere nuove relazioni; prostrate dal dolore per la scomparsa della cara madre e dell’adorato fratello, subiranno anche l’allontanamento dell’unica persona che sarebbe in grado di dare valore alle loro esistenze: l’affascinante cugina Rosamund, che ha inspiegabilmente sposato un uomo avido e volgare, la quale abbandona il suo lavoro per viaggiare all’estero con lui.
In questo faticoso percorso di maturazione emotiva e artistica, le due donne si aggrapperanno sempre di più l’una all’altra e troveranno rifugio e ristoro nell’affettuosa e pacata umanità degli avventori del Dog and Duck – il pub sul Tamigi –, che ai loro occhi paiono trasformarsi quasi in figure mitologiche. Eppure, mentre il loro senso di inadeguatezza nei confronti della realtà continua a crescere, e Mary si ritira sempre di più a vita privata, c’è una sorpresa che attende Rose: la più deliziosa delle scoperte, l’amore, con tutta la potenza di una sensualità ancora da esplorare.
Da una delle più raffinate maestre di stile del Novecento inglese, il terzo e ultimo capitolo della trilogia della famiglia Aubrey che ha scalato le classifiche conquistando i lettori con la grazia e la vividezza della sua prosa.
Elena Torre, scrittrice e giornalista, torna ancora una volta in Estatissima con la sua rubrica dedicata ai libri da portare con noi in vacanza. Oggi presenta a tutti noi “Cadrò, sognando di volare” di Fabio Genovesi che interviene anche nel programma.
Il Libro
Hai presente quando la radio passa la canzone che ascoltavi sempre alle superiori, e ti immaginavi nel futuro, libero e felice di fare quel che volevi… be’, se a sentirla il cuore ti si stringe e alla fine devi cambiare stazione, vuol dire che in quel futuro qualcosa non è andato come sognavi.
Così è per Fabio, che ha ventiquattro anni e studia giurisprudenza. La materia non lo entusiasma per niente, ma una serie di circostanze lo ha condotto lì, e lui non ha avuto la forza di opporsi. Perciò procede stancamente, fin quando – siamo nel 1998 – per evitare il servizio militare obbligatorio viene spedito in un ospizio per preti in cima ai monti. Qua il direttore è un ex missionario ottantenne ruvido e lunatico, che non esce dalla sua stanza perché non gli interessa più nulla, e tratta male tutti tranne Gina, una ragazza che si crede una gallina.
Diversi come sono, qualcosa in comune Fabio e Don Basagni ce l’hanno: la passione per il ciclismo. Così iniziano a guardare insieme il Giro d’Italia, e trovano in Marco Pantani l’incarnazione di un sogno. Un uomo coraggioso, tormentato e solo, che si confronta con campioni colossali che hanno il loro punto di forza nella prudenza e nel controllo della corsa. Pantani invece non fa tanti calcoli, lui dà retta all’istinto e compie sforzi immani che gli permettono di spostare il confine, “il terribile confine tra il possibile e l’impossibile, tra quel che vorremmo fare e quel che si può”. Grazie a questa meravigliosa follia, Fabio e Don Basagni troveranno in sé un’audacia sepolta, e metteranno in discussione l’esistenza solida e affidabile che ormai erano abituati a sopportare.
La nostra Elena Torre oggi ci porta Paola Catella e Giobbe Covatta, in un collegamento davvero speciale in Estatissima, per presentare il libro “Celestino” ed. Gruppo Abele.
Il Libro
«Da che mondo è mondo non s’è mai visto un bambino blu». Non c’è strada, cortile e paese in cui Celestino non senta puntualmente ripetere questa frase. Lui è blu dalla testa ai piedi, lo è sempre stato e non è certo colpa sua se è nato così. Ma a nessuno piace un bambino blu…
Nel tentativo di farsi accettare Celestino intraprende un lungo viaggio durante il quale incontra molti buffi personaggi: un Intelligentone che non sa nulla, un Signorcapo prepotente, un dottore che si sente superiore a tutti, gli abitanti di un paese che parlano solo per proverbi, una volpe sciocca e tanti altri, ognuno col suo assurdo consiglio su come diventare uguale agli altri.
Quando finalmente Celestino arriva alla fine del suo viaggio e sembra che debba vivere per sempre felice e contento, la favola stupisce ancora, con un finale imprevedibile.
Un racconto moderno e molto attuale, per parlare di diversità in maniera divertente e poetica.
Nuovo appuntamento con gli scrittori e i libri consigliati da Elena Torre in Estatissima. Oggi raccontiamo “L’uomo senza inverno” (ed. Piemme) di Luigi La Rosa, che è intervenuto ai nostri microfoni.
Il Libro
Prima di chiedersi chi fosse quel tipo, prima d’interrogarsi sull’odore del suo respiro, prima ancora di scoprire di desiderare le sue carezze, Gustave Caillebotte si domandò come sarebbe stato dipingerlo.
Parigi, 1863. Gustave Caillebotte è ancora un ragazzo quando, nel salotto della ricca casa di famiglia, sente parlare, con toni di ferma condanna, dell’esposizione dei pittori Refusés e in particolar modo dell’opera di un certo Édouard Manet.
La visione di quel quadro, Le déjeuner sur l‘herbe, al quale si avvicina di nascosto e mosso da un’oscura fame, segna il nascere della passione contrastata che brucerà dentro fino a divorargli l’anima, pervadendo i giorni della sua breve esistenza.
Gustave disubbidisce alle direttive paterne, animato dal desiderio di imparare a dipingere e far suoi quei tratti così inusuali, così nuovi, esperimenti di colore che sono autentici oltraggi alla tradizione e che indicano l’origine di una rivolta: il movimento che qualcuno definirà “Impressionismo”. Una simile passione, agli occhi del padre Martial, uomo severo ma non privo di curiosità, non può che essere un passatempo. Per la madre Céleste, creatura travagliata e complessa, qualcosa di inadatto a un uomo.
Il conflitto tra la sensibilità intima del pittore e il ruolo che la società borghese dell’epoca impone attraverserà come un frastagliato filo rosso l’intera vita del giovane Caillebotte, nutrendo la sua arte e l’amore per i corpi maschili, oggetto di molte delle sue tele più belle.
Questo dissidio tra i propri desideri segreti e le costrizioni esterne si insinua in ogni pennellata, rendendo i suoi lavori intensi e modernissimi. Ma la parabola di Gustave Caillebotte racchiude molto di più: oltre a progettare velieri fu uno dei più importanti collezionisti del suo tempo, il mecenate generoso di artisti immensi come Monet, Renoir, Degas, Morisot e parecchi altri, che devono a lui più di quanto la cultura ufficiale abbia tramandato. Ed è qui, nelle bellissime pagine di Luigi La Rosa, che vediamo scorrere la sua storia, un’epica sofferta e toccante che è già un romanzo.