Capolavori ammirati e amati nei secoli, siamo sicuri di sapere cosa rappresentino? Più spesso di quel che si creda, esiste un significato nascosto che sfugge allo sguardo dello spettatore e che costituisce una sfida irresistibile per gli studiosi. Osservare, descrivere, trovare è l’obiettivo degli storici dell’arte che hanno analizzato a fondo quadri famosissimi, ma ancora misteriosi nel messaggio che l’artista ha voluto lanciarci attraverso il tempo e lo spazio.

Il nostro sarà un viaggio all’interno di alcuni di questi capolavori. Ci soffermeremo soprattutto sui dettagli, il vero filo d’Arianna  che ci aiuterà a uscire dal castello delle varie interpretazioni, proprio come se fossimo dentro un labirinto di specchi dai molteplici riflessi.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Letizia Triches è nata a Roma, dove vive e lavora. Fino alla fine degli anni Novanta ha svolto la sua attività professionale in ambito storico-artistico. Oltre a insegnare Storia dell’arte nell’istruzione superiore di secondo grado ha curato cataloghi per importanti esposizioni di arte contemporanea e si è occupata del linguaggio visivo e dei nuovi scenari dell’arte digitale. Numerose le sue pubblicazioni, in particolare sulle riviste Prometeo (Mondadori) e Cahiers d’art.

Esordisce nella narrativa di genere giallo con due romanzi (2008, 2010) pubblicati da Pendragon editore.

Dal 2014 scrive per la casa editrice Newton Compton, per la quale ha pubblicato una prima serie di quattro romanzi che ha come protagonista il restauratore fiorentino Giuliano Neri. La nuova serie prende il via con Delitto a Villa Fedora (2019) e continua con Omicidio a regola d’arte (2021) e Delitti all’imbrunire (2022).

Il fil rouge che, infatti, attraversa tutti i suoi romanzi è il costante riferimento al mondo dell’arte.